Autobus

By solostran1978

Published on May 14, 2011

Gay

Autobus-2

Disclaimer: This story is fiction. All persons depicted are just names, all actions are fiction. It deals with sex between consenting consenting males. Any person under 18 or if you find this type of story offensive, or viewing this material is illegal where you are, then please do not read it !

[Encounters][Non-English]

Qualcuno mi tocca la gamba svegliandomi. Apro gli occhi e in piedi accanto al materasso vedo due ragazzi: un medio orientale e uno di colore. Le loro espressioni non sembrano amichevoli.

Quello di colore ha i capelli rasati a zero e anche se non avrà più di vent'anni è grosso. Cazzo se è grosso. Sarà alto un metro e ottanta e sicuramente fa palestra. Sotto i bermuda vedo il profilo della sua nerchia e a giudicare dal rigonfiamento deve essere enorme. Il mediorientale è sulla trentina e anche se è meno alto dell'altro ha comunque un fisico massiccio.

"Chi sei ?"

A parlare è il medio orientale. Non so cosa rispondere. Scuoto il ragazzo con i rasta che sta ancora dormendo accanto a me. Apre gli occhi e mi sorride. Quando si accorge degli altri due non sembra per nulla a disagio.

"Ciao ragazzi come va ?"

Realizzo che forse sono i padroni di casa.

"Luca lui chi è ?" Sento il suo nome per la prima volta e mi rendo conto che non ci eravamo neppure presentati.

"Tranquilli è un amico"

Non so perché ma vorrei essere da un'altra parte.

"Perché ha su le mie scarpe ?"

Il medio orientale mi sta fissando i piedi, solo ora noto che anche lui porta un paio di Adidas alte ma di colore blu.

"Dai Murad che problema c'e' ?"

Luca guarda quello di colore e muovendosi sulle ginocchia si avvicina a lui.

"Volevamo solo divertirci."

Gli slaccia i bermuda che cadono a terra e poi afferra con entrambe le mani l'uccello più grosso che abbia mai visto.

"Perché non vi unite ?"

Le sue parole mi mettono a disagio. Il ragazzo di colore non dice nulla, calcia via i bermuda e dopo essersi tolto la maglietta rimane con solo le scarpe: un paio di Nike Shox nere. Murad si toglie la maglietta. In mezzo al petto muscoloso ha una striscia di peluria che scendendo lungo gli addominali diventa fittissima. L'altro forse si rade perché anche sotto le ascelle è glabro.

Luca scopre il glande del nero inizia a baciarlo. Murad invece si slaccia i jeans e lo tira fuori. A differenza del ragazzo di colore, la sua verga circoncisa è coronata da una miriade di peli ricci e scuri. I nostri occhi si incrociano per qualche istante e lui abbozza un mezzo sorriso.

"Succhiamelo."

Il tono della voce è quasi minaccioso. Mi metto seduto e prima di fare come vuole non posso fare a meno di guardagli le scarpe. Cazzo se solo non avessi questa fissazione di merda. Il suo uccello è a pochi centimetri dalla mia faccia. Gli abbasso i jeans in modo da vedere anche lo scroto.

La pelle che gli ricopre il sesso è più scura e la forma perfetta dei testicoli sono una tentazione troppo forte. Li prendo in bocca. Sono madidi di sudore e la cosa mi eccita da morire. Dice qualcosa in arabo e da come si accarezza il petto e l'addome capisco che la cosa gli sta piacendo. Sento Luca gorgogliare e pur non riuscendo a vedere cosa accade, immagino che l'altro gli stia ficcando l'uccello in gola.

Murad continua a parlarmi nella sua lingua senza rendersi conto che non ho idea di cosa stia dicendo. Smetto di succhiargli lo scroto e per qualche istante gli guardo la verga. E' un pò più piccola della mia ma il glande è decisamente più sferico. Gli pulisco la cappella con la lingua finché non è lucida, poi apro la bocca invitandolo a ficcarlo dentro. Mi aspetto che lo spinga in profondità. Invece si limita a fare avanti e indietro lasciando che la cappella sfreghi contro le labbra.

Dopo un pò sento le mani di Luca sul culo. Cambio posizione mettendomi a pecora. Murad, senza smettere di fottermi la bocca, si inginocchia davanti a me. La lingua di Luca mi accarezza il buco. Un'ondata di piacere mi travolge, tanto da farmi vibrare l'asta. Il ragazzo di colore che nel frattempo era uscito dalla stanza torna con in mano un tubetto di vaselina. Lo svita e dopo essersi messo un bel pò di lubrificante nella mano se lo spalma sul cazzo.

Lui e Murad si scambiano uno sguardo d'intesa e capisco cosa succederà da lì a poco. Le attenzioni di Luca si fanno più pressanti e alla fine mi dilata l'ano quel tanto che basta per ficcarci dentro la lingua. Prima di cedere il posto al ragazzo di colore mi prende in bocca le palle. E' troppo. Vengo spruzzando su tutto il pavimento. Il colosso nero si inginocchia dietro di me. Grazie al lubrificante il suo dito medio entra senza trovare resistenze ma quando inizia ad allargarmi il buco provo una fitta di dolore.

Murad lo tira fuori e alzandosi va verso Luca che prende subito il mio posto. Lo vedo avventarsi sulla verga dell'arabo con foga ingoiandola fino alla base. Nel frattempo il dito del nero mi sta saccheggiando il retto e più di una volta devo mordermi il labbro per non farmi scappare un gemito. Lo tira fuori giusto il tempo per spalmarci sopra un pò di vaselina. Ogni tanto mi volto per guardarlo. Il suo corpo sembra fatto d'acciaio. Oltre a non avere un filo di grasso, i capezzoli sembrano due dischi d'ebano.

Inizia a sfregare il mostro che ha tra le gambe contro la mia fessura. Poi senza alcun preavviso spinge la punta dentro al buco. Colto alla sprovvista cerco di sottrarmi ma afferrandomi per le spalle mi trattiene. Quando l'ano si dilata provo una fitta terribile. Spingendo butta fuori l'aria con un sibilo e in pochi istanti la sua cappella ricoperta di vaselina è dentro di me. Per quanto mi è possibile cerco di allargare il retto.

Lo sento spingere ancora.

"Aspetta cazzo.."

Usando il peso del corpo mi schiaccia sul pavimento. Gli oppongo resistenza ma i suoi muscoli si tendono, rendendomi impotente. Stringendo le gambe contro i miei fianchi, spinge di nuovo. Il contatto con la sua pelle sudata mi eccita ma non posso ignorare il dolore che provo mentre il suo organo avanza. Lo sento grugnire nel tentativo di arrivare in profondità.

Appoggiando le mani sulla mia schiena inizia a dare dei colpi secchi. Il dolore è così intenso che non posso fare a meno di gridare, allora mi mette una mano sulla bocca cercando di smorzare i miei lamenti. Ne approfitto per tentare un'altra volta di liberarmi, ma mi afferra la nuca e stringendo con forza mi tiene schiacciato a terra. Ho come la sensazione che mi stia impalando.

Dopo l'ennesima spinta si ferma. Luca continua a succhiare l'uccello di Murad ed entrambi non sono minimamente interessati a quanto mi sta accadendo. Il retto si contrae nel vano tentativo di espellere quel corpo estraneo e ad ogni contrazione mi si mozza il fiato. Per quanto impossibile sembra che la sua verga diventi ogni secondo più grande. Rimane fermo sopra di me per diversi minuti, poi inizia a muoversi lentamente continuando a tenere le gambe strette contro i miei fianchi.

Il dolore diventa meno acuto ma continua a tormentarmi. Ad ogni spinta butta fuori l'aria rumorosamente. L'unica cosa che posso fare è sperare che venga in fretta. La mia è una speranza vana. Dopo quella che mi pare essere un'eternità il mio corpo si abitua a questa tortura e gradualmente i muscoli delle gambe e della schiena iniziano a rilassarsi. Lui, rendendosi conto che non c'è più necessità di tenermi fermo, allenta la presa. Ciò nonostante non accenna ad aumentare il ritmo.

Lo sento uscire da me. Rimango fermo per qualche istante provando una sensazione di liberazione assoluta. Mi prende per i fianchi girandomi sulla schiena. Sono troppo stanco per opporgli resistenza e se anche non lo fossi so che sarebbe inutile. Lo guardo mentre con la mano si spalma dell'altro lubrificante sulla verga.

Cazzo sarà lunga come il mio avambraccio. Vedendo la mia espressione stupita sorride mettendo in mostra i denti bianchissimi. Mi passo la mano sul buco dolorante e lo sento ancora allargato. Mentre lo faccio osservo con attenzione il ragazzo di colore. Il suo corpo è ricoperto da una patina di sudore che rende la sua pelle scura lucida. L'assenza di peli lo rende simile ad una statua e le fattezze perfette dei suoi muscoli accrescono questa impressione.

Allungo una mano cercando di toccargli l'addome. Lui la scansa continuando a sorridermi. Nei suoi occhi leggo una muta determinazione. Capisco che non ha ancora finito con me. Il suo desiderio di dominarmi sessualmente non è ancora sazio e d'altra parte io non riesco a trovare ragioni per oppormi. Anzi, improvvisamente voglio che mi penetri nuovamente facendomi sentire tutta la sua forza.

Come se potesse leggermi nella mente mi rialza il bacino guidando la sua asta dentro di me. La sento scorrere nel mio corpo e accompagno la sua avanzata con un gemito di piacere. Metto le gambe sulle sue spalle inarcando la schiena. Lui si china su di me e afferrandomi le spalle inizia a muoversi. Il suo viso è a pochi centimetri dal mio. Cerco di baciarlo mentre aumenta il ritmo. Le nostre bocche si incontrano per qualche istante.

Gli accarezzo la schiena e sotto le dita sento i muscoli che si tendono ad ogni spinta. Afferrandogli le natiche lo tiro verso di me, vorrei che entrasse dalla testa ai piedi dentro al mio corpo. Per la prima volta lo sento ansimare di piacere. Schiaccia il suo corpo contro il mio e tenendomi ben saldo diventa una furia. Ora si che mi sento completamente dominato e la cosa mi da un piacere totale. Spero che la cosa duri e infatti lui sembra instancabile.

Lo sento muggire di piacere e poco dopo il mio retto viene innondato dal suo seme. Come un fiume in piena continua a scorrere anche quando lo tira fuori. Con la mano guida il getto sul mio sesso flaccido e poi sul mio addome. Lo sperma denso e caldo mi ricopre la verga e la parte bassa del pube. Rimane immobile per qualche istante contemplando la sua opera. Poi con la mano mi spalma il seme sulla pancia e sui testicoli.

Quando finalmente si mette seduto vedo la sua verga ancora eretta. Dalla punta continua a colare un filamento di sborra. Mi avvicino a lui e tirando fuori la lingua e raccolgo il frutto della sua virilità. Lui prende una delle lattine di birra che avevamo avanzato e inizia a bere. Cerco di stringere il buco per tenere dentro ciò che vi ha depositato ma mi rendo conto di non riuscirci.

Ora che è tutto finito mi rendo conto che accanto a noi ci sono Luca e Murad. Ognuno ha in bocca il sesso ell'altro e sembrano troppo impegnati per degnarci di attenzione. Torno a guardare il ragazzo di colore che incurante di tutto sta recuperando le forze.

"Come ti chiami ?"

Lui mi guarda per qualche minuto prima di rispondere. "Simon." Parla con un forte accento americano.

Next: Chapter 3


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