Apprendista-2
Disclaimer: This story is fiction. All persons depicted are just names, all actions are fiction. It deals with sex between consenting consenting males. Any person under 18 or if you find this type of story offensive, or viewing this material is illegal where you are, then please do not read it! [Encounters][Non-English]
Il giorno dopo quelli dell'impresa di traslochi arrivarono alle otto. Io avevo dormito su una branda perché il letto era smontato. Lorenzo passò tutta la mattina vicino al camion dando una mano a caricare. Fece finta di ignorarmi ma ogni volta notavo che mi guardava di sfuggita. Quel giorno indossava gli stessi indumenti fatta eccezione per le scarpe. Anziché le Nike scure, aveva scelto un paio di Adidas alte, simili a quelle che aveva visto nel mio armadio.
Come da programma all'ora di pranzo la squadra se ne andò lasciandolo a guardia del mezzo. La sera prima avevo recuperato un tubetto di vasellina per ogni evenienza. Venne da me non appena gli altri furono lontani. Mi disse di aver chiuso il cancello per sicurezza. Senza perdere tempo si tolse la maglietta e i jeans tagliati. Non indossava le mutande. Prese lui l'iniziativa togliendomi la felpa e abbassandomi i pantaloni della tuta. Iniziò a toccarmi l'asta ancora floscia. La cosa mi colse impreparato anche se non ci volle molto prima che l'uccello reagisse.
L'espressione del suo volto tradiva una certa indecisione. Gli appoggiai una mano sulla spalla e lo spinsi verso il basso. Quando si trovò il glande davanti al volto, si avvicinò annusandolo.
Mi guardò come se non sapesse cosa fare. Lo guardai con una certa insistenza e così si fece coraggio. Baciò timidamente la punta. Sfregò le labbra morbide contro il glande asciutto. Non so quale cambiamento avvenne, perché improvvisamente si avventò famelico. Lo prese in bocca dandosi da fare con la lingua. Un paio di volte si spinse un po' troppo in là finendo per strozzarsi. "Fai piano." Seguendo il mio consiglio rallentò. A vederlo non credevo possibile che fosse la sua prima volta.
Forse molte delle cose che faceva le aveva viste in un film porno. Sembrava avere una vera e propria adorazione per il mio uccello. Non pago si dedicò anche ai testicoli. La sua lingua era un vortice inarrestabile. Questa volta toccò a me gemere di piacere. Mentre lo faceva, c'era qualcosa di perverso nel modo in cui mi guardava. Io non riuscì più a controllare le ondate di piacere che mi stava dando e mi abbandonai completamente. Sentii le sue dita sfiorarmi la fessura e capii dove voleva arrivare. Il ragazzo era deciso a bruciare tutte le tappe. Quando fui sul punto di venire gli misi le mani dietro la nuca e spinsi la verga dentro la sua gola.
Lo sperma iniziò ad uscire e l'unica cosa che poté fare fu ingoiarlo. Gli tenni la testa premuta contro il pube finché non finii. Se voleva il mio culo, prima doveva farmi un servizio completo. Lui iniziò a tossire e per un attimo mi guardò con astio. Poi si rimise in piedi e mi disse "Mettiti a pecora."
Ubbidii e a quel punto indugiò. Forse l'idea di succhiarmi l'ano non lo allettava. Lo provocai quel tanto che basta per ferire il suo orgoglio di diciottenne. Lentamente si mise al lavoro. Gli dissi dove trovare la vasellina. Data la sua inesperienza non volevo che ci facessimo entrambi male. Prese il tubetto e seguendo le istruzioni si spalmò la verga. Lo lasciò cadere a terra e poi mettendosi dietro appoggiò la punta. Sentii l'asta entrare. Si mosse con troppa foga e urlò, anche io provai un fitta di dolore. "Cazzo, fai piano!"
Si fermò un attimo e poi riprese a spingere, questa volta con meno violenza. Io cercai di facilitarlo e dopo lunghi minuti di agonia finalmente sentii il suo addome contro il mio culo.
"Ora muoviti lentamente." Facendo attenzione a non uscire prese a fare avanti e indietro. Sentivo il suo glande sfregare contro le pareti del mio retto. Lui gemeva e ogni tanto, facendosi prendere dalla foga, dava dei colpi violenti. Dopo pochi minuti venne senza alcun preavviso. Lo tirò fuori e voltandomi vidi la delusione dipinta sul suo volto. Forse si aspettava di durare di più. In effetti come scopata non era stata un granché. Sedendomi davanti a lui gli accarezzai lo scroto e l'asta ormai floscia. Gli sorrisi cercando di incoraggiarlo. "Le prime volte è normale." La cosa non lo consolò affatto. Decisi di non perdere tempo e facendolo avvicinare mi dedicai al suo scroto.
Succhiandogli i testicoli l'asta riprese consistenza sfregandomi sulla faccia. Mi alzai e girandomi di spalle gli offrii nuovamente il mio buco. Lui prese dell'altra vasellina e dopo essersi lubrificato il sesso lo spinse dentro. Mi afferrò le spalle muovendo il bacino ritmicamente. Per arrivare sino in fondo era costretto a mettersi sulle punte. Fece aderire il petto alla mia schiena e tenendomi serrato a lui andò avanti a lungo.
Sentivo il suo respiro caldo sulla pelle. Strinsi leggermente il retto opponendogli resistenza. Ormai ci stava dando dentro da quasi un quarto d'ora. Senza farlo uscire mi spinse verso una parete. Io vi appoggiai conto le mani e piegando le gambe abbassai il bacino. Lui aumentò il ritmo. Ora mi stava scopando come un invasato. Lo sentii ansimare per la stanchezza.
Guardai l'orologio e c'era ancora tempo per divertirsi. Lo feci sdraiare a terra e accosciandomi su di lui guidai la sua verga dentro di me. Allungando la mano la fece scorrere sui miei pettorali e scendendo lungo l'addome muscoloso mi toccò l'uccello. Aveva delle mani femminili. Le dita erano affusolate e sotto la pelle si vedeva il disegno delle vene. Muovendomi su e giù il mio organo tornò a drizzarsi e i testicoli sbattevano contro la sua pancia. Dopo poco, con un grido, venne. Quando mi rimisi in piedi, sentii lo sperma colare dal buco. "Alzati." Ora era il mio turno di scoparlo.